Dai vigneti nel sud del Perù, i vari tipi di uva venivano selezionati ed esportati nelle colonie spagnole (questo era il vino che oggi sarebbe chiamato qualità di esportazione); quelli che invece non erano all’altezza erano scartati e dati ai lavoratori, per farne quello che volevano. Molti iniziarono a distillare una specie di brandy, un sottoprodotto della produzione di vino che era considerato bevanda minore dagli spagnoli. Hanno iniziato a chiamarlo Pisco, dal nome del porto dove poteva essere acquistato, la città di Pisco (circa 200 chilometri a sud di Lima). Si tratta di un distillato di mosto di vino che, tecnicamente, può essere considerato brandy: colore intenso e luminoso, ha un sapore che è una raffinata miscela di legno e frutta, rotondo e di buona persistenza.
Dai vigneti nel sud del Perù, i vari tipi di uva venivano selezionati ed esportati nelle colonie spagnole (questo era il vino che oggi sarebbe chiamato qualità di esportazione); quelli che invece non erano all’altezza erano scartati e dati ai lavoratori, per farne quello che volevano. Molti iniziarono a distillare una specie di brandy, un sottoprodotto della produzione di vino che era considerato bevanda minore dagli spagnoli. Hanno iniziato a chiamarlo Pisco, dal nome del porto dove poteva essere acquistato, la città di Pisco (circa 200 chilometri a sud di Lima). Si tratta di un distillato di mosto di vino che, tecnicamente, può essere considerato brandy: colore intenso e luminoso, ha un sapore che è una raffinata miscela di legno e frutta, rotondo e di buona persistenza.